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14.11.11

Dentifricio Fai Da Te

Volete lavarvi i denti con un prodotto del tutto naturale, ecologico, senza confezioni da buttare e, soprattutto, iper iper economico?
Ce lo suggerisce il famoso magazine di scienza e tecnologia Focus.

Ingredienti:
4 cucchiai di glicerina
7 cucchiai di bicarbonato
1/2 cucchiaio di sale
15 gocce di olio essenziale (menta o altro a piacere)

Mescolare il tutto in una tazzina e comservarlo in un piccolo recipiente.



Tenendo conto che la glicerina in farmacia costa circa € 2,00 e che il resto è facilmente trovabile al supermercato e in erboristeria, ci potremo lavare i denti spendendo circa 5 centesimi per flaconcino. Anche perché, come qualsiasi dentista potrà assicurarci, il dentifricio serve a deodorare l'alito più che altro, perché il lavoro di pulizia lo fa lo spazzolino e il movimento corretto del nostro polso.
Se contate anche che eviterete di buttare la confezione in cartoncino e il tubetto...

21.10.11

Fumo e sigarette: oltre il cancro, l'inquinamento


Essendo nato in una famiglia di non fumatori (non solo genitori, ma anche il resto della parentela stretta), sono stato fortunato ad avere, da questo punto di vista, un'ottima educazione.
Da adulto, non solo detesto il vizio del fumare e le sigarette, ma ho imparato a diffidare anche dei fumatori.
Nonostante cerco sempre di portare ricerche e studi accreditati, questa volta posso affermare con serenità (per esperienza diretta) che la categoria dei fumatori è fatta di persone che generalmente non hanno rispetto per chi non fuma. L'elenco dei comportamenti irrispettosi è lungo e comprende: infischiarsi di dove va il fumo della loro sigaretta, buttare cicche ovunque, fumare in casa o in auto. Tutto questo anche in presenza di non fumatori o bambini, senza nemmeno prendersi la briga di chiedere se la cosa stia arrecando fastidio. Come è ovvio che ne arreca.
Giustamente è stata introdotta la legge L.3/2003 che detta il divieto di fumo all’interno di tutti i luoghi chiusi al di fuori di quelli strettamente privati (abitazioni private) e di quelli dotati degli impianti di aspirazione. I ristoranti dove tutto il cibo sa di affumicato o i pub per turchi sono ritornati a profumare delle pietanze che vendono. I fumatori, intanto, stanno fuori al freddo, tipo ora d'aria dei detenuti. Guai a lamentarsi.
Non voglio continuare a far la filippica contro le sigarette, se non per gli argomenti pertinenti al blog. Argomenti che includono anche il rispetto del resto del genere umano.

Ora, torniamo al rispetto dell'ambiente che ci ospita.
Di questo argomento si è discusso del convegno “L’impatto ambientale del fumo di tabacco. Le cicche di sigaretta: un rifiuto tossico dimenticato”, durante il quale è stato presentato lo studio realizzato da Enea e Ausl di Bologna che mette in evidenza il potenziale nocivo delle cicche di sigarette.
Ogni giorno vengono dispersi nell'ambiente della nostra penisola ben 195.000.000 di mozziconi di sigarette. Un numero impressionante. Tenendo conto che il diametro medio di una sigaretta è mezzo centimetro, in un metro cubo stanno ben 1.400.000 cicche. Ogni anno solo in Italia si producono 51.000 metri cubi di mozziconi che contengono 7.800 tonnellate di agenti chimici pericolosi. Un dato impressionante.
La combustione del tabacco, informa Enea, produce più di 4500 sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica, mutagena e cancerogena. Una parte di tali sostanze rimane imprigionata nel filtro e nella porzione di tabacco non consumato.

Poiché è stato osservato questo e perché, inoltre, nel Mediterraneo le cicche rappresentano il 40% dei rifiuti (contro il 9,5% delle bottiglie di plastica, l’8,5% dei sacchetti di plastica e il 7,6% delle lattine di alluminio), gli esperti dell'Enea hanno proposto la raccolta differenziata per le 845.000 tonnellate di mozziconi di sigarette annuali. (fonte Terranauta)

Diamo uno sguardo all'elenco delle sostanze inquinanti di cui le sigarette son fatte, che rilasciano nell'aria e che rimangono nei mozziconi:
Nicotina: se ne disperdono nell’ambiente 324 tonnellate l’anno, è tossica anche per gli animali acquatici. Ingerire una sola cicca può portare un bambino a gravi problemi respiratori fino alla paralisi.
Polonio 210: è un elemento radioattivo e cancerogeno.
Composti organici volatili: le cicche gettate via in un anno disperdono 1.800 tonnellate di composti come benzene, formaldeide, acetone e toluene.
Gas tossici: i principali sono acido cianidrico e ammoniaca
Catrame e condensato: il primo è un noto cancerogeno e il condensato comprende una grande quantità di composti, come idrocarburi policiclici aromatici, benzopirene e metalli.
Acetato di cellulosa: è contenuto nel filtro e non è biodegradabile, può danneggiare l’apparato riproduttivo dei pesci. (fonte Ecozoom)

Come se non bastasse, una recente ricerca ha dimostrato che chi fuma ha almeno 7,5 punti in meno di quoziente intellettivo rispetto ai non fumatori. E più si consumano sigarette, più questo quoziente si abbassa. Il fatto è che le persone con un quoziente intellettivo minore sono quelle più esposte al vizio.

Ora, mi chiedo: voi fumatori inquinate, correte altissimi rischi di contrarre cancro che dovrà esser curato a spese della comunità, fate correre questo rischio alla gente che esponete irrispettosamente al vostro fumo. Oggi si sa che è molto probabile che siate notevolmente meno intelligenti.
E, nonostante ne siate consapevoli, ve ne andate comunque in giro dimostrando scarsa intelligenza, scarso senso civile e ambientale e sbandierando a destra e manca una dipendenza fisica e psicologica dalla quale non riuscite a liberarvi.
Non fate una bellissima figura.
E la cosa ridicola è che spendete anche una marea di soldi.

11.10.11

Musica per le orecchie? No: silenzio.

I rischi dell'inquinamento ambientale li conosciamo e, soprattutto, si cerca di far fronte a tutto ciò con raccolta differenziata, veicoli a basse emissioni, energie pulite e rinnovabili.
Ma c'è un altro tipo di inquinamento dipendente dallo di vita contemporaneo. Un inquinamento che provoca alterazioni fisiologiche su cui fare molta attenzione.
L'inquinamento acustico.

Vediamo un elenco delle conseguenze per l'uomo:
* ipoacusia (ridotta sensibilità ai suoni), con alterazioni fisiologiche dell'apparato dell'udito ;
* incremento del rischio di alta pressione sanguigna e infarti (il 3% degli infarti in Germania);
* disturbo del sonno (difficoltà di adormentamento, ripetuti risvegli notturni, degradazione della qualità del sonno)
* sensazione di disturbo e fastidio soggettivamente rilevata.
* inoltre spinge la gente a spostarsi nelle aree periferiche in quanto non solo, come detto, la qualità della vita ne risente, ma anche il valore degli immobili.


Silence è un progetto della Comunità Europea durato tre anni in cui si è cercato di trovare soluzioni di controllo del rumore causato dai mezzi pubblici di superficie nelle aree metropolitane.
Studiano approfonditamente gli effetti del rumore del traffico e del conseguente fastidio, sono state sviluppate nuove soluzioni tecnologiche sia per chi costruisce i veicoli sia per chi, come i pianificatori dell'urbanistica cittadina, deve decidere quali mezzi acquistare e quali strategie intraprendere per ridurre il rumore locale, in accordo con le direttive europee sul rumore ambientale.
Al link nel sito, tre vie di elearning: se sei un pianificatore dell'urbanistica o dei trasporti, se sei un responsabile al livello locale, se sei un ingegnere dei trasporti.

Speriamo che chi di dovere legga di questi studi.

14.9.11

McDonald's "Made in Italy"


E non che ci sarebbe parecchio di cui vantarsi!
Il nostro amato governo, in qualità niente poco di meno che il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Luca Zaia, ha dato il patrocinio al celeberrimo e famigerato colossal americano del mangiar sano (ironicamente, ovvio) Mcdonald's per la creazione di un panino che, nelle intenzioni dei pubblicitari, dovrebbe essere fatto con materie prime esclusivamente italiane, come italiani dovebbero essere sapore e stile.

Siamo ben lontani dalla nostra famosa e sana dieta mediterranea e non basta un intruglio di carciofi (in quantità irrisoria, a dir la verità) per far profumare di italiano un panino che ha lo stesso sapore dei mille altri panini del Mac, in cui per gli ingredienti vale lo stesso discorso matematico degli addendi: cambiandone l'ordine, il risultato non cambia. E nemmeno il sapore.

Quello che rimane uguale è invece il livello "bulimico" di questo panino, anzi: peggiora!
Mettiamo a confronto il McItaly con il Big Mac, che è un classico:

Abbiamo un panino che, oltre ad essere troppo calorico, ha anche troppo, troppo sale!
Insomma, le cifre parlano chiaro: di italiano c'è solo il marchio, come una camicia contraffatta.

Se non bastasse, il Ministro avverte con estrema esultanza, questo panino verrà venduto anche nelle altre Nazioni!
Degradare così l'immagine dell'Italia all'estero, per altro non più brillante anche a causa di scelte governative scellerate, di certo non è il coniglio dal cappello delle vostre strategie economiche, caro Ministro!

1.9.11

Roma Butta Bene - Link utilissimo

Io vivo a Roma e dunque sono abbastanza informato sulle iniziative del Comune.
Sono rimasto piacevolmente colpito quindi quando ho visto questo:



A questo link è possibile sapere dove e come riciclare qualsiasi cosa vi venga in mente.
Questo per un riciclaggio responsabile.
Stavolta, complimenti al Comune di Roma.

17.6.11

Eco-Sunday


Facebook è diventato una realtà insita nella vita della maggior parte di noi.
Sfruttarlo anche per le cose belle e intelligenti è una furberia e insieme un onore.
Come per questa iniziativa:


Questa domenica 14 marzo alcuni utenti di Facebook, molti amici e molti nuovi conoscenti, si incontreranno e passeranno una bella giornata quasi primaverile divertendosi all'aria aperte in uno dei numerosi parchi di Roma. Ne approfitteranno per ripulire la zona intorno a loro da cartacce e sudiciume, per "lasciare il mondo un po' più pulito di come l'abbiamo trovato".

Iniziativa lodevole.
E tu che aspetti a partecipare??? :) Clicca qui!

4.5.11

Spreco al supermercato

Forse il miglior modo per vedere lo spreco di energia e risorse è quando si entra in un ipermercato.
Purtroppo, tra lo sfavillare di luci, colori e pubblicità, siamo ormai assuefatti a questo malcostume e di conseguenza non solo non ce ne indigniamo, ma persino non ce ne accorgiamo più.

Sorvolando sulla moltitudine di luci accese, decisamente più di quante effettivamente ne servirebbero, questa nuova rubrica vuole evidenziare quello che le aziende che producono prodotti fanno contro l'abiente e dunque contro di noi.

Oggi due esempi.
Suona come una grandiosa offerta, si mostra come uno spreco incredibile: notate quanta plastica e carta inutilizzata, più di metà confezione è un'inutile ripetizione di pubblicità! Tentato dalla convenienza e dal prezzo, mi sono rifutato di comprare questo schifo!




Questa non l'avevo mai vista! La Ferrero si è superata: il gran cestino convenienza! Cioè, invece di portare alla cassa normalmente i suoi prodotti, portandoli in questo cestino di carta viene applicato uno sconto... Il Gran Soleil già speca di suo, avendo, oltre al contenitore in plastica, anche il rivestimento in carta, che è solo pubblicità. Poi ci aggiungono anche questo abominio di cestino!
Il tutto mascherandolo con lo sconto! Come se poi, in termini di alberi abbattuti, costi di produzione, trasporto e smaltimento, non pagassimo salati questi cestini!


Mah...
Eppure so che questa non sarà l'unica puntata della rubrica "Spreco".
Purtroppo.

12.4.11

Eolico. L'armonia di Natura e Tecnologia



In tutto il mondo aumentano le installazioni eoliche. Sono 157.899 i MW prodotti col vento in tutt il mondo, di cui 76.152 in Europa. L'Italia contrivuisce con 4.844, che copre il 2,1% del consumo interno lordo e genera oltre 2.500 occupati stabili diretti.
Ma entro il 2020 dobbiamo arrivare al 17% del fabbisogno energetico prodotto con energie rinnovabili, secondo gli impegni presi in sede europea. Eppure in molti criticano l'eolico, reo di deturpare il paesaggio e di drenare i fondi destinati alle rinnovabili. Accuse respinte da Vittorio Cogliati Dezza, Presidente nazionale di Legambiente che ha invece presentato un libro fotografico dal titolo "Smisurati giganti?" con lo scopo di dimostrare che il paesaggio non è rovinato dagli impianti, sottolineando che sono presenti solo nel 3% dei comuni e si tratta di installazioni non permanenti. Diverso invece per le cave (18 mila tra attive e abbandonate) e l'abusivismo (30 mila abitazioni ogni anno).
Basterebbe decidere dove sia possibile costruire impianti, ricordando che esiste anche l'opzione offshore, con aerogeneratori posizionati al largo, lontano dagli occhi più sensibili o addirittura sott'acqua, sfruttando le correnti.
(fonte Metro 19/02/10)

Personalmente credo che chi critica i piloni dell'eolico stia facendo una valutazione piuttosto superficiale. Come ricordato da Fabio Caltagirone nel suo articolo, ci sono ben peggiori brutture come cave e costruzioni abusive.
Ho sempre considerato le pale eoliche come monumenti all'ingegno umano. Forse sarebbe bello farle colorate, o verdi, o di forme più particolari, funzionalità permettendo. Certo, non è la cosa più bella da vedere nel verde della campagna toscana, per esempio.
Ma quando sono in autostrada e vedo i piloni sono contento: mi ricordano che la buona volontà e l'intelligenza umana non sono completamente estinte.

Ecco a voi una galleria di immagini di installazioni eoliche fornite da Repubblica.it

20.3.11

Tetra Pak a nudo


Per aiutare noi riciclatori in erba, l'Italia ha voluto darci un incentivo in più: dove buttare le tonnellate di Tetra Pak che vengono utilizzate ogni giorno?
Plastica? Carta? Alluminio? Non riciclabile?
La scelta è ardua, la risposta non è scontata.
Difatti ogni Comune decide autonomamente.
Quindi il cittadino svogliato o che semplicemente non ha in mente la soluzione di questo Cubo di Rubik può anche continuare a sbagliare contenitore.

Per la cronaca, Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari hanno scelto di riciclare il Tetrapak nel contenitore della carta.
E per tutte le altre città?
Ci pensa Eco Sphera!
Il link seguente vi dà la possibilità di sapere se il vostro Comune fa la raccolta del Tetra Pak e da che contenitore.
http://www.tiriciclo.it/Hpm00.asp?IdCanale=4

Che comodità, eh? Ma ricordatevi di sciacquarlo prima di appiattirlo e riciclarlo.

19.2.11

Oro liquido dal rubinetto

In questo momento sei una vittima.


Vittima della pubblicità che ti illude di venderti elisir di bellezza e giovinezza.



Vittima dell'inquinamento di milioni di bottiglie di plastica che vanno prodotte,
trasportate e poi smaltite.

Vittima, nonostante la tua colpevolezza.



 Migliaia di controlli provano che l'acqua di casa è ottima. E' ottima.

E' ottima.
Controlli su metalli presenti, sodio, calcio, nitrati, ecc.
E costa anche poco.

Non trovi assurdo che, per produrre e trasportare una bottiglia di plastica da 1,5 litri si consumi più di mezzo litro di acqua?!
E' come se, ogni volta, bevessi un litro e mezzo e ne pagassi due!

Non ti piace il sapore di cloro? Lascia riposare l'acqua in una caraffa per mezzora. Se la tieni in frigo, poi, ogni retrogusto scomparirà.

Vuoi migliorare il sapore dell'acqua?
Aggiungi delle fette di cetriolo, di limone o lime, o qualche fogliolina di menta.
Spendendo una sciocchezza, avrete una bevanda non zuccherata, sana e piacevole al palato.

Scegli di bere in modo intelligente.
Scegli l'acqua che sgorga dal tuo rubinetto.



L'ultimo rapporto presentato al Convegno mondiale sull'acqua dallo Stockholm International Water Institute, in collaborazione con l'istituto tedesco per la ricerca sull'impatto climatico (PIK) parla chiaro: le analisi mostrano che non ci sarà abbastanza acqua disponibile per produrre cibo per la popolazione stimata nel 2050 se seguiamo le attuali abitudini alimentari occidentali.
Quindi perché privarci in futuro di un bene così prezioso (ed indispensabile), quando possiamo tutti goderne sufficientemente e, tutto sommato, economicamente?


Questo blog sostiene l'iniziativa di Altroconsumo:
Bevi l'acqua di casa

4.2.11

L'80% degli italiani è contrario alla caccia



Se non fosse chiaro a tutti, la stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia: 80% (sondaggio Ipsos 2010 per il ministero del Turismo) ed avrebbe paura a girare nei boschi con la propria famiglia nella stagione di caccia.
Addirittura per il 60% la caccia andrebbe totalmente abolita!


Queste percentuali sono in crescita dal 2009.
Tecnicamente il governo dovrebbe creare leggi che siano a piacimento del popolo italiano (visto che al parlamento abbiamo rappresentanti, e non monarchi) e che non violino la Costituzione.
Tecnicamente.
Praticamente, chi va a Montecitorio fa il bello e cattivo tempo.
E' di questi giorni la triste notizia della scellerata decisione del governo attuale di lasciare alle regioni la facoltà di decidere i limiti dei periodi di caccia di talune specie.
Ora, la caccia di cui si parla non è certo quella fatta per sopravvivere (in Italia non penso esista molta gente che non va al supermercato ma spara alla selvaggina). E' uno sport. Uno sport aberrante che tratta di uccisioni di esseri viventi per divertimento. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

"Sull'Italia pende un pesante contenzioso con l'Unione europea per la violazione delle direttive in materia venatoria: negli anni passati la quantità e la misura delle deroghe è stata tale da configurare, secondo Bruxelles, una violazione netta dello spirito della legge a difesa della fauna e, in particolare, degli uccelli migratori."
"Il Senato ha approvato la licenza di uccidere. Si tratta di una vergogna internazionale che il centrodestra ha compiuto in cambio di una manciata di voti dei cacciatori - ha commentato il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.
"La maggioranza al Senato, votando l'articolo 38 della legge comunitaria, ha detto sì alla caccia senza limiti e senza regole, alla possibilità di sparare alla fauna migratoria anche in agosto, quando i territori di caccia sono pieni di italiani in vacanza, e anche a febbraio quando i migratori fanno ritorno ai luoghi di nidificazione": afferma il senatore Pd Roberto Della Seta.
(fonte www.repubblica.it)


A parer nostro, è un modo vergognoso di vivere l'Eco Sphera.
(fonte immagine www.oipitalia.com)

1.2.11

Un taglio allo spreco!



Sapete quanto prodotto rimane nei tubetti tipo quello del dentifricio, anche dopo aver spremuto tutto?!
Io non ne avevo idea, finché, dopo aver schiacciato, spremuto e torturato un tubetto di crema idratante, ho fatto la prova: l'ho tagliato!
Quel che ho visto all'interno mi ha lasciato di stucco, tanto che ho fatto una foto, ed ecco qui! Per lo meno altre due ditate piene di crema che avrei buttato!



In più, ho ripulito ben bene il tubetto, che ora è pronto per intraprendere il suo viaggio verso il pianeta Riciclo!

30.1.11

Prefazione


Salve a tutti!
Questo blog si occupa di costruire un filo conduttore tra l'individuo, con la sua profondità psichica e le sue funzioni fisiologiche, e il nostro rapporto con il pianeta che ci ospita insieme al resto degli esseri viventi, quel pianeta che nei tempi antichi veniva immagino, sentito e chiamato "la madre Terra".
In questo blog vi saranno sia documenti scientifici che consigli pratici, ultime notizie sulle nuove tecnologie al servizio dell'ambiente e qualche pensiero sulla condotta dell'essere umano sul suo pianeta. Soprattutto, quello che tutti noi possiamo fare ogni giorno per sentirci bene con noi stessi e con l'ambiente intorno.
La perfezione della sfera, in ricordo dell'Uomo Vitruviano, e la bellezza dell'ecologia in un solo blog! Ovvero come ritornare ad essere grati e positivi abitanti di questo pianeta. Perché troppo spesso ci scordiamo di essere ospiti, non proprietari.

Ho cominciato il blog con un brano preso dal libro Jurassic Park, di Crichton. Quando lo lessi, quasi 15 anni fa, nemmeno ci feci caso. Data l'età, ero più attratto dalle scene di tensione con protagonisti i dinosauri. Crichton, invece, grazie alla sua ampia cultura e ricerca, ha inserito notevoli spunti di riflessione con oggetto le scoperte scientifiche: abbiamo il diritto, ma prima ancora il pieno senso di responsabilità per utilizzare tutte le scoperte scientifiche a cui approdiamo.
Malcolm, il personaggio del libro, ha perfettamente ragione: noi non stiamo rovinando il pianeta, né potremmo mai. Siamo degli esseri pieni di superbia a pensare questo. Possiamo, però, renderlo talmente inospitale per noi.
E' proprio qui la responsabilità di cui parlavamo.

E il benessere all'esterno forma un equilibrio con il benessere interno e interiore dell'individuo. Dove si trovano i confini di un essere umano? La pelle è un confine o una sottile membrana di unione al resto intorno a sé? Le nostre azioni hanno sempre, volenti o nolenti, delle conseguenze che non possiamo certo controllare nella loro totalità. Ma alcune azioni vengono fatte ogni giorni e, fra queste, quella più importante riguarda senza dubbio l'alimentazione. Indispensabile per sopravvivere, ha come conseguenza la morte di altri organismi. Quale responsabilità abbiamo verso noi e verso gli organismi che mangiamo? Siamo davvero informati sul collegamento tra salute e cibo?

Sicuramente non fornirà tutte le risposte, ma questo blog contribuirà a cercarle. E, soprattutto, a porre le domande che di volta in volta mi sembreranno più importanti, adatte, pregne di significato.

Buona lettura!

29.1.11

Il pianeta non è in pericolo


Spostarono Muldoon in un'altra stanza del Lodge per liberare un letto. Hammond parve tornare in sé e cominciò a darsi da fare.
«Bene», disse, «almeno il disastro è stato evitato».
«Che disastro sarebbe?», chiese Malcolm, sospirando.
«Be'», disse Hammond. «Non sono riusciti a scappare e a invadere il mondo».
Malcolm si appoggiò su un gomito. «Era preoccupato per questo?».
«Sicuramente il rischio era quello», disse Hammond. «Questi animali, in mancanza di altri predatori, potevano distruggere il pianeta».
«Idiota, egotista maniaco», disse Malcolm infuriato. «Ha idea di che sta dicendo? Pensa di poter distruggere il pianeta? Accidenti, deve averle proprio dato alla testa il potere». Malcolm sprofondò di nuovo nel letto. «Non può distruggere questo pianeta. Nemmeno un po'».
«La maggior parte della gente crede che il pianeta sia in pericolo», disse Hammond con freddezza.
«Be', non lo è», disse Malcolm.
«Tutti gli esperti concordano sul fatto che il nostro pianeta è nei guai».
Malcolm sospirò. «Lasci che le dica qualcosa del nostro pianeta», disse. «Il nostro pianeta ha quattro miliardi e mezzo di anni. Su questo pianeta la vita è esistita quasi da allora. Tre virgola otto miliardi di anni. I primi batteri. E, più tardi, i primi organismi pluricellulari, poi le prime creature complesse, nel mare, sulla terra. Poi le grandi epoche ricche di animali: gli anfibi, i dinosauri, i mammiferi, ognuna della durata di milioni e milioni di anni. Grandi dinastie di animali sono nate, hanno prosperato, si sono estinte. Tutto questo è avvenuto su uno sfondo di cataclismi continui e violenti, catene montuose che si spingevano verso l'alto e poi venivano erose, impatti con comete, eruzioni vulcaniche, oceani che si alzavano e si abbassavano, interi continenti che si spostavano... Cambiamenti senza fine, costanti e violenti... Perfino oggi, la caratteristica più considerevole del pianeta deriva dalla collisione di due grandi continenti che si deformarono per milioni di anni fino a formare la catena montuosa dell'Himalaya. Il pianeta è sopravvissuto a tutto, nel corso del tempo. Sopravvivrà certamente anche a noi».
Hammond aggrottò la fronte. «Proprio perché è durato a lungo», disse, «non vuol dire che sia immortale. Se ci fosse un incidente radioattivo...».
«Supponiamo che ce ne sia stato uno», disse Malcolm. «Diciamo che ce ne sia stato uno molto brutto, con la morte di tutte le piante e di tutti gli animali, e con la terra che si surriscalda per centomila anni. La vita sopravvivrebbe lo stesso, da qualche parte: nel sottosuolo, o forse congelata nel ghiaccio artico. E dopo tutti quegli anni, quando il pianeta abbia cessato d'essere inospitale, la vita rifiorirebbe. Il processo evolutivo ricomincerebbe da capo. Potrebbero essere necessari alcuni miliardi di anni, prima che la vita riacquisti la sua varietà attuale. E naturalmente sarebbe diversa da quella che è adesso. Ma la terra sopravvivrebbe alla nostra follia. La vita sopravvivrà alla nostra follia. Solo noi», disse Malcolm, «pensiamo di no».
Hammond disse: «Be', se lo strato di ozono diventasse più sottile...».
«Ci saranno più radiazioni ultraviolette che raggiungono la superficie. E con questo?».
«Be', provocherà molti cancri della pelle».
Malcolm scosse il capo. «Le radiazioni ultraviolette fanno bene alla vita. È energia potente. Promuove mutazioni, cambiamenti. Molte nuove forme di vita prospereranno, se aumenteranno le radiazioni UV».
«E molte altre si estingueranno», disse Hammond.
Malcolm sospirò. «Pensa che una cosa del genere accadrebbe per la prima volta? Cosa sa a proposito dell'ossigeno?».
«So che è necessario per la vita».
«Lo è adesso», disse Malcolm. «Ma l'ossigeno in realtà è un veleno metabolico. È un gas corrosivo, come il fluoro che viene usato per incidere il vetro. E quando l'ossigeno fu prodotto per la prima volta come elemento di scarto da certe cellule vegetali - diciamo circa tre miliardi di anni fa - mise in crisi tutte le altre forme di vita del pianeta. Queste cellule vegetali inquinavano l'ambiente con un veleno mortale. Esalavano un gas letale e ne provocavano la concentrazione. Un pianeta come Venere possiede meno dell' 1% di ossigeno. Sulla terra, la concentrazione di ossigeno crebbe rapidamente: cinque, dieci, infine ventuno per cento! La terra aveva un'atmosfera di veleno puro! Incompatibile con la vita!».
Hammond aveva l'aria irritata. «Dove vuole arrivare? Vuole forse dire che anche gli attuali agenti inquinanti verranno neutralizzati, integrati?».
«No», disse Malcolm. «Voglio dire che la vita sulla terra riesce a badare a se stessa. Nel pensiero degli esseri umani, cento anni sono un periodo lungo. Un centinaio d'anni fa non avevamo automobili, aeroplani, computer e vaccini... Era un mondo totalmente diverso. Ma per la terra, cent'anni sono niente. Un milione d'anni sono niente. Questo pianeta vive e respira su una scala molto più vasta. Non possiamo immaginare i suoi ritmi lenti e potenti e non abbiamo l'umiltà di provarci. Abitiamo qui solo da un batter d'occhio. Se domani non ci fossimo più, la Terra non sentirebbe la nostra mancanza».
«E potremmo già essere scomparsi davvero», disse Hammond, risentito.
«Sì», disse Malcolm. «Potremmo».
«Allora che sta dicendo? Non dovremmo aver cura dell'ambiente?».
«No, naturalmente no».
«Allora cosa?».
Malcolm tossì e fissò un punto lontano «Siamo chiari. Il pianeta non è in pericolo. Noi siamo in pericolo. Non abbiamo il potere di distruggere il pianeta: o di salvarlo. Ma abbiamo il potere di salvare noi stessi».


da Jurassic Park, di Michael Crichton
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