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15.5.13

Diete e sensi di colpa


Ci siamo! Seppure la primavera sia latitante in tutta l'Europa e l'estate la vediamo quest'anno come una ricompensa non promessa, la temibile "prova-costume" è alle porte. Non per niente già da un paio di mesi gli abbonamenti alle palestre fioriscono, come d'altronde ogni anno.
Accanto a quella fisica, l'altra attività "d'urto" per tonificarsi nel perfetto corpo da spiaggia è la dieta. Anzi, le diete, visto che il numero cresce ogni anno. Lungi da me iniziare una critica sull'adeguatezza delle varie diete dell'uva, drenante, anoressizzante, ecc., vorrei parlare di una ricerca recente che parla appunto delle persone che intraprendono una dieta. Chi non ha iniziato una dieta che, nel giro di qualche giorno, ha abbandonato la sua regolare apparizione in tavola? Ebbene, le migliori intenzioni non proteggono da una morte prematura, per una serie di ragioni. Vediamo il perché leggendo di una ricerca il cui titolo è esplicitamente Double Trouble (doppio guaio).

I ricercatori hanno reclutato 148 studentesse, le hanno divise in tre gruppi dicendo loro che una catena di supermercati aveva commisionato la ricerca per valutare il sapore di alcuni alimenti. Le partecipanti hanno potuto scegliere tra un'offerta di cibi ricchi o poveri di calorie. Dopo il test hanno risposto ad alcune domande sulle loro emozioni e il loro atteggiamento verso il cibo.
Una parte delle partecipanti aveva dichiarato l'attenzione alla propria linea ma, nella ricerca, non hanno assunto meno calorie delle altre studentesse. L'unica differenza tra le ragazze è stata la presenza di giudizi negativi sulla propria alimentazione e il senso di colpa proprio tra quelle con l'attenzione alle calorie introdotte. Le emozioni spiacevoli, tra l'altro, riguardavano solo il comportamento alimentare, valutato negativamente a causa della mancanza di disciplina.


Dunque, le persone che spesso ricorrono alle diete dimagranti non assumono, in generale, meno calorie degli altri. Ma, al contrario della popolazione generale, soffrono di molti più sensi di colpa. L'alimentazione non è solo la quantità e qualità del cibo ingerito, ma anche il nostro atteggiamento verso l'alimento e l'alimentazione stessa. E' meglio una dieta sana, adeguata e corretta, che contenga una varietà di alimenti tale da non farci mancare nulla, neanche le cose "buone". Un'alimentazione corretta è anche saporita e, se avete bisogno di qualche suggerimento, vi consiglio questi video di
Marco Bianchi che mostra come cucinare cose sane, in modo sano e gustoso: come dice lui, il gusto giusto! Marco è divulgatore scientifico nella squadra del Prof. U.Veronesi e cuoco amatoriale salutare,autore di libri di cucina e volto televisivo Foxlife. Insomma, una garanzia!

De Witt Huberta, J., Evers, C., de Ridder, D. (2012). Double trouble: restrained eaters do not eat less and feel worse. Psychology and Health, 1-15 DOI: 10.1080/08870446.2012.751106
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