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25.3.14

Spider-Man : Un'ora al buio


Potrebbe suonare come il titolo del prossimo film su Spider-Man.
In realtà è un invito del WWF per sensibilizzarci ulteriormente verso gli importanti cambiamenti climatici che stiamo contribuendo a forzare con i nostri comportamenti quotidiani.

Cosa significa?
Beh, anche se questo è il settimo anno, concretamente un'ora in un anno significa poco, ma è un'azione simbolica quella che il WWF ci chiede di fare. E di ripetere altre volte indipendentemente. Il cambiamento si fa in piccoli passi, ognuno di noi.

Per quale motivo?
"Dobbiamo mobilitarci tutti, fare la nostra parte e pretendere che i Governi assumano la CRISI del clima come priorità. Da un mondo basato sui combustibili fossili, è necessario approdare ad uno fondato su risparmio, efficienza e rinnovabili.
Le giovani e le future generazioni hanno diritto a ricevere in eredità un mondo pieno di vita e che non sia condannato a cambiamenti climatici catastrofici."

Ce n'è davvero bisogno?
Beh, consideriamo che, qualunque cosa facciamo, lasciamo una traccia sul pianeta. E' la famosa impronta di carbonio (calcola la tua impronta a questo link!) di cui si parla spesso. Secondo Altroconsumo, possiamo arrivare a risparmiare all'anno € 40 se spegnamo i nostri apparecchi elettrici invece di lasciarli in stand by. Ma se questa cifra vi sembra ancora bassa, vorrei porre l'attenzione sull'uso degli smartphone. Ne sono stati venduti più di 600 milioni lo scorso anno. La batteria ha una durata inversamente proporzionale all'uso che si fa dello smartphone e, considerando che molti lo usano al posto del pc, è necessario ricaricarlo anche due volte al giorno. Ho visto persone che si portano dietro la batteria di riserva, o il caricabatteria. Questo comportamento, moltiplicato per milioni e milioni di apparecchi, ha un enorme effetto.

Non spegnere la luce quando non è necessaria, infilare la spina nella presa, tenere in stand by, riscaldare (o raffreddare) eccessivamente gli ambienti, sono alcune delle azioni che meccanicamente facciamo ogni giorno perché l'impatto non è immediato. Al massimo occorre attendere la bolletta successiva, ma anche quello è un "guaio" a breve termine.

Il WWF ci invita quindi ad essere responsabili e consapevoli di quello che facciamo.
Il 29 marzo, quindi, non solo un'ora, ma tutta la serata passiamola al lume di candela. Una cenetta romantica, divertenti racconti dell'orrore con i propri bambini, qualche gioco tra amici sfruttando la penombra.
Se lo facciamo in famiglia, i nostri figli impareranno; se lo facciamo tra amici, anche loro apprezzeranno. Così esponenzialmente le buone abitudini si diffondono. E fanno la differenza.



Ecco perché anche Spider-man si è mobilitato!


Che dire: sono d'accordo con lui al 100%!

20.3.14

Biopiscine, bagno di natura



Pensate ad una bella nuotata in un lago pulito, incontaminato, circondato dalla vegetazione, con l’acqua di un bel colore naturale...


Pensate ad una piscina pubblica, con l’odore di cloro, il colore asettico della costruzione e il blu innaturale dell’acqua.

In quale ambiente vi piacerebbe immergervi e concedervi un’ora di sana attività fisica e/o rilassamento? Potete commentare alla fine del post, ma sono sicuro che la maggior parte di voi preferirebbe il primo scenario. E come darvi torto?!

Eppure siamo tutti abituati alle piscine con quel pungente odore di disinfettante che tanto bene non fa, seppure ci immergiamo completamente in esso. Secondo Greenpeace, i già alti livelli di cloro contenuti nell’acqua delle piscine sarebbero comunque non efficaci per depurarla, anzi: i sottoprodotti del cloro che si formano sono tossici per mucose e occhi e sono stati ritrovati nel sangue di chi frequenta questi luoghi regolarmente. Non proprio un bagno di salute.

Esistono altri metodi, molto più salutari, di disinfezione dell’acqua, come l’impiego di ozono e/o raggi UV. Purtroppo, seppure più efficaci e molto meno inquinanti, hanno anche costi elevati. E, comunque, dobbiamo garantire l’igiene delle acque dove centinaia di persone vanno a fare il bagno. Acque che non possono essere cambiate di continuo (come avviene per l’acqua del mare), per una ovvia ragione di costi. E anche di spreco di acqua, ci aggiungo io.


Quali alternative esistono, dunque, per poter avere una piscina pulita, igienica e allo stesso tempo ecosostenibile? Esistono le biopiscine? Sì, esistono. Vediamo come funzionano. 

 Troviamo tre vasche che formano il sistema:
vasca di balneazione – è quella principale, dove possiamo fare il bagno e goderci il contatto con un’acqua pulita e senza odori;
vasca di filtraggio – niente cloro, ma la presenza di particolari piante il cui ciclo vitale ripulisce l’acqua;
vasca di rigenerazione – facoltativa, grazie a dei sassi appositamente predisposti, l’acqua di questa vasca è riscaldata.



Quali piante vengono utilizzate in questo sistema depurante?
Il nome di queste piante è macrofite acquatiche, delle quali la più impiegata in Europa è Phragmites Australis (foto sopra): questa pianta è estremamente comune e la sua attività biologica estremamente efficiente ne fanno la regina degli impianti di fitodepurazione. Detta anche “cannuccia di palude”, la Australis funge da vera e propria pompa di ossigeno, trasferendo ossigeno dalla superficie alla rizosfera (porzione di suolo intorno alle radici): la presenza di ossigeno e la successiva nitrificazione letteralmente ripuliscono l’acqua.
Altre piante della stessa specie sono la Carex Aquatilis, la Scirpus, Schoenoplectus lacustris o Lisca lacustre e la Caltha palustris. Tutte queste piante hanno il pregio di creare un habitat ideale per quei microorganismi che si cibano del materiale organico che naturalmente si forma nei ristagni di acqua naturale.


 La presenza di piante, un’acqua pulita, inodore e incolore, più la presenza di cascatelle (che garantiscono una buona ossigenazione dell’acqua) e una forma non squadrata (comunque facoltativa) creano un ambiente vivo, un angolo di natura in cui immergersi, un modo intelligente di modificare il paesaggio.

Le biopiscine sono relativamente economiche: costano intorno a € 700 per metro quadro e non necessitano di svuotamento per la manutenzione, evitando un enorme spreco di acqua; non offrono un habitat favorevole per le zanzare, in quanto l’acqua è in movimento e sempre pulita; sono ecosistemi naturali di cui potrete godere tutto l’anno, stagione dopo stagione.

13.3.14

Melanie Joy ad Utrecht per la Dutch Vegan Society


Sabato 5 aprile la Società Vegana Olandese ospiterà, in un evento pubblico gratuito, Melanie Joy, l'autrice dell'acclamato libro "Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche".

Dr. Joy spiegherà cos'è il carnismo, ovvero il sistema di credenze invisibile che plasma la nostra percezione della carne che mangiamo, in modo che noi amiamo alcuni animali e ne mangiamo altri senza sapere perché e senza chiederci nulla a proposito di questa differenza.
"Sollevare il sipario sul carnismo può aiutare tutti a diventare cittadini più coinvolti e testimoni sociali più attivi, a prescindere dalle nostre scelte alimentari", afferma Joy.
 Dr. Joy è una sostenitrice di lunga data della giustizia sociale e ambientale e di protezione degli animali. Presso l'Università del Massachusetts, Boston ,insegna corsi che esaminano razzismo, eterosessismo, genderismo, violenza domestica e traumi psicologici.
L'evento è gratuito e aperto al pubblico.La conferenza avrà inizio alle 13:30 e terminerà alle 16.


In occasione dell'evento, Eco-Sphera presenterà il suo corso primaverile sull'Ecopsicologia: 5 incontri con attività pratiche nella natura per adattarsi allo strano clima olandese e sentirsi parte del pianeta Terra. Il corso verrà reso pubblico su questo blog e sul sito del dr. Argentieri nel corso della prima settimana di aprile.

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