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28.7.14

L'albero dei 40 frutti (diversi)

La fioritura dell'albero dei 40 frutti in un rendering artistico.|Sam Van Aken


Sulla pianta creata da un mago degli innesti crescono albicocche, ciliegie, mandorle e prugne di decine di varietà: è nata per salvaguardare rare specie botaniche dalla scomparsa.

Per realizzarlo ci sono voluti l'estro di un artista e la sapienza di un esperto giardiniere: il tutto, condensato nella stessa persona. Lo statunitense Sam Van Aken, professore d'arte con uno spiccato pollice verde, è il padre di una pianta con i superpoteri: l'unico albero al mondo capace di produrre, da solo, 40 diverse varietà di frutti.


Fioritura a sorpresa. Per gran parte dell'anno Tree of 40 Fruit, questo il nome del vegetale, sembra una pianta come tante. È a primavera che rivela la sua vera natura, con i rami che si caricano di fiori bianchi, rosa, rossi o viola a seconda del punto in cui si trovano. Nei mesi estivi inizia la raccolta, e qui c'è da sbizzarrirsi: su questa pianta maturano decine di varietà di prugne, pesche, pesche noci, albicocche, ciliegie, mandorle, ognuna secondo i suoi tempi, seguendo un'agenda perfettamente sincronizzata.

Museo vivente. Van Aken ha iniziato a lavorare al progetto nel 2008, dopo aver appreso che un antico frutteto urbano, quello della New York State Agricultural Experiment Station, stava per chiudere. Qui erano conservate centinaia di varietà native di frutti con nocciolo, alcune delle quali con una storia di 150-200 anni. Un'eredità che sarebbe andata persa, se l'artista non avesse trovato un modo originale per conservarla.


Passione di famiglia. Lavorando su 250 diverse specie di frutti con nocciolo, Van Aken - che viene da una famiglia di agricoltori - ne ha selezionate qualche decina, creando una timeline con i tempi di fioritura e maturazione di ciascuna. Quindi è iniziata la catena di innesti su un singolo albero da frutto, con tecniche complesse come quella del "chip-budding", che consente di far germogliare su rami diversi gemme di differenti varietà.


Frutteto in miniatura. Dopo 5 anni e diversi tentativi, l'albero dei 40 frutti è divenuto realtà. La pianta consente di prolungare la discendenza di specie che non rispondono alle leggi commerciali della grande distribuzione e che altrimenti sparirebbero: per questo i 16 esemplari creati finora sono conservati presso vari musei, istituzioni e collezioni d'arte degli Stati Uniti. Ma avrebbero probabilmente successo anche in ambito domestico: chi li coltiva racconta che producono l'esatta quantità di frutti con la giusta alternanza, e senza esagerare. Per variare spesso e contenere gli sprechi.

23.7.14

La mela è grottesca!




Oggi vi parlerò di un’iniziativa talmente figa (e scusate il termine tecnico) che vi rallegrerà la giornata! Ma facciamo una breve introduzione all’argomento.


Quest’anno l’Unione Europea ha voluto dedicarlo alla lotta contro l’enorme spreco di cibo che affligge il nostro continente. Siamo un po’ bambini viziati: ogni europeo butta nella spazzatura (o lascia nel piatto al ristorante) 179 kg di alimenti all’anno. E l’assurdità è tanto più evidente se, come calcolato dalla FAO, vediamo che gli italiano potrebbero sfamare l’intera Spagna con il cibo che buttano…
Buttare via il pane era considerato un peccato e le nostre nonne non lo avrebbero mai permesso. La pensiamo ancora così? Ne dubito. Ma non ci si può fermare a pensare solo allo spreco del cibo, occorre essere meno miopi: per produrre quel cibo sono state impiegate risorse naturali, come acqua, energia e ricchezza del suolo, che seguono lo stesso destino del cibo: nell’immondizia.
Secondo i dati elaborati da Last Minute Market, a livello domestico in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini.

E quanto ci costa in moneta sonante il lusso di buttar via gli alimenti? € 1.693 l'anno per famiglia. Quante vacanze ci saremmo potuti fare con questi soldi…


Eh, ma c’ha pensato la crisi a “toglierci il prosciutto dagli occhi” (e dalla bocca), come si dice a Roma: il 57% degli italiani ha ridotto lo spreco di alimenti. Queste sono le strategie adottate: fare la spesa con cervello (47%), ridurre le quantità acquistate (31%), utilizzare gli avanzi (24%), fare attenzione alla data di scadenza (18%). Alcuni lo fanno già, ma si sa: il mestiere di massaia non richiede lauree ma è uno dei più complicati.

Allora ci vengono incontro delle persone che hanno aguzzato l’ingegno, quelli di Intermarchè, una linea di supermercati francese.
Nell’epoca di Photoshop che ci fa tutti più magri e più belli, della chirurgia estetica che ci fa le labbra tutte uguali, di Instagram che rende le foto perfette e di Facebook che ci obbliga a far vedere quanto straordinaria e felice sia la nostra vita, c’è la frutta brutta. Avete capito bene. La frutta brutta, come anche la verdura brutta.
Signore e signori, ecco a voi:
La patata ridicola
Il limone fallito

 L'arancia orrenda 

 La melanzana sfigurata

La patata ridicola

La carota brutta

La mela grottesca!

Qual è il punto: quando andiamo a far la spesa, se vediamo un frutto del genere lo scartiamo; è successo tante di quelle volte che alla fine la selezione viene fatta prima ancora che la frutta e la verdura arrivino ai banchi del supermercato o mercato. Ma questi prodotti sono buoni. Ok, sono brutti, ma buoni. Quelli di Intermarché hanno offerto zuppe e frullati fatti direttamente nel negozio e i clienti hanno decretato la loro soddisfazione. Comprando questi prodotti ortofrutticoli poco attraenti che vengono offerti con il 30% di sconto.
A me sembra veramente un’idea grandiosa.
Guardate il video e divertitevi. E date una chance anche ai brutti, su! :P

20.7.14

Il paleo-dentifricio antiossidante


Quella che oggi è considerata una scocciante pianta infestante era masticata 2000 anni fa prevenire la carie.
Un gruppo di scienziati della Universitat Autònoma de Barcelona e l'Università di York ha effettuato una ricerca in Sudan centrale, nel sito di "Al Khiday".

Questi scienziati suggeriscono che gli uomini preistorici avevano un'ottima conoscenza delle piante e delle loro qualità nutrizionali e medicinali.
Durante alcune analisi sulla placca trovato sui denti di questi abitanti (fossili, ovviamente!), hanno scoperto tracce di Zigolo infestante (Cyperus rotundus) che, secondo ricerche scientifiche, ha la capacità di inibire lo Streptococcus mutans, un batterio coinvolto nella carie.
L'uso di questa pianta potrebbe essere una delle ragioni per il livello
sorprendentemente basso di carie presenti in questa popolazione.
Ora sappiamo che Cyperus è un ossidante naturale e un aiuto contro il cancro (1).
I nostri antenati hanno speso un sacco di tempo per lo studio delle proprietà del regno vegetale. Lo Zigolo non era solo una buona fonte di carboidrati, ma è stato utilizzato nell'antico Egitto
anche come profumo e come medicina.

Abbiamo più di cento marche di dentifricio in tutto il mondo, e consideriamo Cyperus rotundus una pianta infestante.
Molto è cambiato da quei giorni. Dobbiamo capire se davvero abbiamo fatto dei passi avanti




(1) Soumaya, K.J., Zied, G., Nouha, N., Mounira, K., Kamel, G., Genviève, F.D., Leila, G.C., (2014). Evaluation of in vitro antioxidant and apoptotic activities of Cyperus rotundus. Asian Pac J Trop Med. 2014 Feb;7(2):105-12. doi: 10.1016/S1995-7645(14)60004-3.

11.7.14

Beautiful Planet


 

Il pianeta su cui viviamo, la maggior parte delle volte senza rendercene conto, è un'esplosione di bellezza, vita, varietà. Ogni ricombinazione di geni ha dato alla luce un piccolo miracolo.
Non sappiamo se, altrove nell'universo, vi sia vita. Probabilmente le condizioni perché si crei la vita sono così singolari da renderla rara nell'universo.
E, siccome non abbiamo certezze al riguardo, dovremmo ammirare e conservare questo pianeta su cui abbiamo la fortuna di vivere. Soprattutto in presenza di certe meraviglie!
Buona visione!
















































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