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23.7.14

La mela è grottesca!




Oggi vi parlerò di un’iniziativa talmente figa (e scusate il termine tecnico) che vi rallegrerà la giornata! Ma facciamo una breve introduzione all’argomento.


Quest’anno l’Unione Europea ha voluto dedicarlo alla lotta contro l’enorme spreco di cibo che affligge il nostro continente. Siamo un po’ bambini viziati: ogni europeo butta nella spazzatura (o lascia nel piatto al ristorante) 179 kg di alimenti all’anno. E l’assurdità è tanto più evidente se, come calcolato dalla FAO, vediamo che gli italiano potrebbero sfamare l’intera Spagna con il cibo che buttano…
Buttare via il pane era considerato un peccato e le nostre nonne non lo avrebbero mai permesso. La pensiamo ancora così? Ne dubito. Ma non ci si può fermare a pensare solo allo spreco del cibo, occorre essere meno miopi: per produrre quel cibo sono state impiegate risorse naturali, come acqua, energia e ricchezza del suolo, che seguono lo stesso destino del cibo: nell’immondizia.
Secondo i dati elaborati da Last Minute Market, a livello domestico in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini.

E quanto ci costa in moneta sonante il lusso di buttar via gli alimenti? € 1.693 l'anno per famiglia. Quante vacanze ci saremmo potuti fare con questi soldi…


Eh, ma c’ha pensato la crisi a “toglierci il prosciutto dagli occhi” (e dalla bocca), come si dice a Roma: il 57% degli italiani ha ridotto lo spreco di alimenti. Queste sono le strategie adottate: fare la spesa con cervello (47%), ridurre le quantità acquistate (31%), utilizzare gli avanzi (24%), fare attenzione alla data di scadenza (18%). Alcuni lo fanno già, ma si sa: il mestiere di massaia non richiede lauree ma è uno dei più complicati.

Allora ci vengono incontro delle persone che hanno aguzzato l’ingegno, quelli di Intermarchè, una linea di supermercati francese.
Nell’epoca di Photoshop che ci fa tutti più magri e più belli, della chirurgia estetica che ci fa le labbra tutte uguali, di Instagram che rende le foto perfette e di Facebook che ci obbliga a far vedere quanto straordinaria e felice sia la nostra vita, c’è la frutta brutta. Avete capito bene. La frutta brutta, come anche la verdura brutta.
Signore e signori, ecco a voi:
La patata ridicola
Il limone fallito

 L'arancia orrenda 

 La melanzana sfigurata

La patata ridicola

La carota brutta

La mela grottesca!

Qual è il punto: quando andiamo a far la spesa, se vediamo un frutto del genere lo scartiamo; è successo tante di quelle volte che alla fine la selezione viene fatta prima ancora che la frutta e la verdura arrivino ai banchi del supermercato o mercato. Ma questi prodotti sono buoni. Ok, sono brutti, ma buoni. Quelli di Intermarché hanno offerto zuppe e frullati fatti direttamente nel negozio e i clienti hanno decretato la loro soddisfazione. Comprando questi prodotti ortofrutticoli poco attraenti che vengono offerti con il 30% di sconto.
A me sembra veramente un’idea grandiosa.
Guardate il video e divertitevi. E date una chance anche ai brutti, su! :P

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