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28.4.15

Shinrin-yoku in un vero giardino giapponese


A Den Haag (L'Aia), cuore politico dei Paesi Bassi, esiste nel parco di Clingendael, racchiuso in un recinto di bambù, un piccolo giardino giapponese di sorprendente bellezza.
Il giardino fu creato all'inizio del ventesimo secono dalla proprietaria di allora del parco, Marguérite

Mary Baronessa di Brienen, chiamata anche Lady Daisy. Marguérite aveva una vera e propria passione per il Giappone, dove si recò diverse volte e ne portò in Olanda una serie di lanterne, fontane, sculture, il padiglione, i piccoli ponti e molte piante.
Il design originale, con il tranquillo laghetto, il sinuoso ruscello e i sentieri serpeggianti, è rimasto intatto tutti questi anni.





Non c'è da stupirsi se proprio in lingua giapponese esiste l'espressione "Shinrin-yoku" che significa "bagno di foresta": ovvero trascorrere del tempo in natura, come una passeggiata nel bosco.
Sono sempre più le ricerche che dimostrano i numerosi benefici del "forest bathing": "l'ambiente della foresta promuove basse concentrazioni di cortisolo (ormone dello stress), frequenza cardiaca più bassa, pressione sanguigna più bassa, una maggiore attività del nervo parasimpatico, e l'attività del nervo simpatico minore di quanto non facciano gli ambienti urbani". Questi risultati sono molto incoraggianti: la cosiddetta "medicina naturale" può essere utilizzata come medicina preventiva in molti casi di ansia, depressione, stress e problemi cardiovascolari.
In materia di salute e tempo nella natura, la prima ricerca più importante è stata quella di Roger Ulrich che, nel 1984, osservò che i pazienti con una vista sugli alberi sembravano recuperare più rapidamente di altri pazienti dello stesso ospedale con la vista su un muro di mattoni. Inoltre, i primi hanno espresso commenti meno negativi sugli infermieri, hanno avuto bisogno di un minor numero di dosi analgesiche moderate e forti, e hanno avuto complicanze post-chirurgiche leggermente meno importanti.
Queste ricerche molto interessanti fanno parte dell'ecoterapia, che è uno dei principali argomenti di cui parlo nel mio blog e nei miei seminari. Quindi leggerete presto di nuovo dell'influenza positiva che la natura ha su di noi.


La municipalità di Den Haag ha sempre tenuto in grande cura il giardino giapponese, per la sua unicità e l'enorme valore storico. Il giardino, infatti, fa parte dal 2001 di una lista di monumenti storici nazionali.
A causa della sua fragilità, il giardino giapponese è aperto per pochissimi giorni all'anno, in primavera e in autunno.

Ecco i periodi di apertura 2015:
Primavera: 27 Aprile - 7 giugno, 9:00-20:00
Autunno: 10 - 25 Ottobre, 10:00-16:00


Potete raggiungere Clingendael da due entrate: Van Alkemadelaan e Wassenaarseweg.
Ecco un depliant con le info.
Questa la posizione con Google Maps.

Questa bellissima sequenza di immagini lo rappresenta nell'esplosione dei colori di maggio. Più una chicca finale e l'apparizione di un demone giapponese.




 









C'è anche il demone giapponese apparso mentre sviluppavo la foto, come nei migliori film dell'orrore! (Disclaimer: non sono io, ma il proprietario del'abominevole faccia ha insistito per pubblicarla!).











Ed ecco un'immagine che non vedrete mai di persona, in quanto il giardino è chiuso nel periodo dell'anno in cui potrebbe nevicare.

8.4.15

La regina delle bottiglie di plastica


Veronika Richterovà è un'artista. Non si discute.
Questa donna originaria della Repubblica Ceca crea con le sue mani il paradiso dei ricilatori: dalle bottiglie di plastica escono fuori animali, piante, candelieri e trofei. Le sue creazioni, trasparenti e colorate, sono belle innanzitutto. Ma alcune di loro sono anche utili: figura tra di esse persino un colorato scaccia-talpe da giardino!

Sul suo sito c'è una pagina completamente dedicata alla plastica: cosa è chimicamente, la sua storia, le sua applicazioni, i problemi ambientali e le future ricerche per una plastica ecosostenibile.
(Leggi il nostro post sulla plastica biologica inventata per sbaglio nei Paesi Bassi!).

Qui vi facciamo vedere qualche esempio della bravura di Richterovà, ma non lasciatevi scappare l'occasione di fare un giro sul suo sito: ci sono dozzine e dozzine di foto che vi lasceranno a bocca aperta e vi faranno venire voglia di non riciclare mai più le bottiglie!














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